Buvette, Area Break, Spazio ristoro: sono tutti termini che indicano la presenza di una cucina in ufficio. All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, nei paesi del Nord Europa ma anche in Francia e Germania, la presenza della cucina negli uffici è una caratteristica piuttosto comune anche nelle piccole e medie aziende, non solo nelle aziende di grandi dimensioni. Ma dove non si abbia lo spazio o la possibilità di dedicare una stanza esclusiva a questa funzione, la cucina deve avere una sola imprescindibile particolarità: deve potersi “mimetizzare” nell’ambiente integrandosi con l’arredamento esistente.
A questo scopo, la mini cucina dovrà essere assolutamente dotata di comode prese elettriche al proprio interno in modo da avere la possibilità di chiudere le porte e non vedere nessuna antiestetica e pericolosa prolunga che esca dal mobile (perché, una volta chiusa, la cucina prenderà proprio l’aspetto di un armadio).
Oltre al già citato piccolo frigorifero da incasso sottotop (che nelle situazioni più spaziose può essere sostituito da una colonna con frigorifero più alto e capiente) completano la configurazione essenziale il piano di cottura a induzione e la cappa autofiltrante, utile per non spargere odori per tutto l’ufficio. Dotazioni a cui può essere aggiunta anche la lavastoviglie nelle configurazioni più grandi. Questi sono gli elementi utili per dotare un ufficio di una cucina a tutti gli effetti, che si trasforma in un armadio quando non serve.
Una cucina in ufficio non è una comodità secondaria, come può sembrare a prima vista. Poter offrire a un cliente un caffè o una bibita fresca e consentire ai propri dipendenti di risparmiare durante la pausa pranzo dando loro la possibilità di riscaldare un piatto portato da casa non sono, infatti, solamente piccole attenzioni fine a sé stesse ma alla lunga si traducono in un vantaggio di natura economica per l’azienda stessa. Se infatti, da un lato, lo spazio lavorativo può essere un mezzo promozionale importante per fare bella figura con i clienti, dall’altro un ambiente di lavoro confortevole si traduce in un aumento di produttività come dimostrano le ricerche di Assufficio su questa materia: le aziende che investono nell’arredo hanno risultati sei volte superiori rispetto a quelle che non si rinnovano e aumentano del doppio la redditività. Dati che confermano le teorie del sociologo austrialiano Elton Mayo che per primo comprese che l’aumento della produzione non è solo legato all’aspetto retributivo ma all’insieme delle condizioni del contesto lavorativo dimostrando che prestando maggiore attenzione alle esigenze dei propri dipendenti e all’ambiente microsociale in cui lavorano, aumenta anche il loro rendimento produttivo.
Esempi di mini cucine a scomparsa: un armadio che può nascondere la cucina quando questa non serve.