Quando si parla di induzione ci si riferisce a una tecnologia “innovativa” e non certamente a una tecnologia “nuova”, anche se si può dire che lo sia per il mercato Italiano. Infatti, nel Nord Europa, in Francia e in Spagna, i piani a induzione di varie marche sono sul mercato da oltre 20 anni e attualmente siamo già alla quarta generazione. Il consumatore italiano ha oggi, quindi, il vantaggio di poter accedere direttamente a una gamma di piani a induzione estremamente avanzati in termini di prestazioni, innovazioni, sicurezza, affidabilità.
Ma vediamo in poche parole cos’è e come funziona il piano a induzione – L’induzione è un fenomeno fisico basilare per la produzione e l’utilizzo di energia elettrica. Sotto il piano vi sono delle bobine con filamenti di rame (possiamo immaginarle come i fili elettrici utilizzati in casa) e l’energia elettrica, passando in queste bobine, sviluppa delle correnti indotte che vanno a scaldare la pentola e, quindi, a effettuare la cottura.
Una domanda che viene fatta spesso è se l’induzione agisca sul cibo: la risposta è NO. Le correnti indotte, infatti, si limitano solamente a scaldare la pentola e non come le microonde che, invece, agiscono sul cibo. In altre parole l’induzione è solo un sistema alternativo all’elettrico o al gas per scaldare la pentola effettuando, quindi, la cottura con pari risultati ma con alcuni vantaggi.
Pentole – Erroneamente alcune persone ritengono che acquistando un piano a induzione si debbano necessariamente cambiare tutte le proprie pentole non sapendo che questo è un falso problema in quanto, per poter funzionare sul piano a induzione, le pentole devono essere magnetiche. Quindi, l’80% delle pentole in acciaio sono adatte a questo scopo così come tutte le pentole e griglie in ghisa. Per verificare se una pentola sia o meno adatta al piano di cottura ad induzione basta, molto semplicemente, prendere una calamita e provare ad appoggiarla sul fondo della pentola: se aderisce, la pentola funziona.
Stesso discorso per quello che riguarda le pentole antiaderenti: queste però, nella maggior parte dei casi, hanno una base in alluminio e quindi non sono adatte alla cottura a induzione. Devono essere sostituite con pentole antiaderenti con la base in acciaio vendute comunemente nei punti vendita di casalinghi. Così per la moka per il caffè: se in alluminio bisognerà prevederne la sostituzione con una in acciaio inox il cui costo è allineato a quello delle macchine da caffè in alluminio.
Un consiglio è di portarsi sempre una calamita per essere in grado di effettuare la verifica anche nel negozio di casalinghi prima di procedere all’acquisto.
Ma cosa succede se utilizziamo una pentola non corretta sul piano ad induzione? Assolutamente nulla. Semplicemente la cottura non avviene, l’indicatore di potenza sul piano continuerà a lampeggiare e dopo qualche secondo la zona cottura si spegnerà. Non vi saranno danni né per la pentola e neppure per il piano cottura. Semplicemente la cottura… non avverrà.
Consumi – Cucinare con un piano a induzione non costa necessariamente di più rispetto al gas: il costo dei vari consumi è sostanzialmente lo stesso tranne in quei casi dove si è abituati a cucinare molto nel corso della giornata. Questo è possibile perché l’induzione sfrutta il 90% dell’energia assorbita, mentre il piano a gas ne sfrutta solo il 50%.
Vediamo la tabella:
Potenza assorbita – Potenza in pentola – Resa
Induzione 1200 W – 1100 W – 90%
Gas 2000 W – 1100 W – 55%
Elettrico 2200 W – 1100 W – 50%
A parità di potenza in pentola per cucinare (es: per preparare carne grigliata), con il gas devo utilizzare oltre 2 kW, con l’induzione solo 1,2 kW. Dunque, l’induzione è sicuramente il sistema di cottura più efficiente.
Sicurezza – Ultimo, ma non certo per ordine di importanza, il tema della sicurezza, è uno degli aspetti da valutare quando si procede all’acquisto di una cucina, sia essa monoblocco o componibile. Innanzitutto è bene tener presente che il piano ad induzione rimane freddo: è possibile, infatti, appoggiare la mano vicino alla pentola anche durante la cottura senza alcun rischio in quanto, con l’induzione, è solo la pentola a scaldarsi. In altre parole, a differenza del gas o del piano elettrico, non è il piano a generare calore e trasferirlo alla pentola, ma è la pentola che si scalda, lasciando il piano freddo.
Anche in caso di accensione involontaria, nel momento in cui il rilevatore di pentole non trova oggetti ferrosi appoggiati sul piano di cottura, quest’ultimo non attiverà la cottura, non scaldando nulla e spegnendosi da solo dopo alcuni secondi. Inoltre alcuni piani ad induzione sono dotati di “sicurezza bambini” per bloccare comunque l’accensione.
PJ
(Articolo pubblicato precedentemente nel vecchio blog di MiniCucine.com)