Nel procedere alla scelta di un armadio cucina monoblocco, quella speciale tipologia di cucina nascosta in un armadio, gli aspetti da tenere presente sono in gran parte gli stessi che possono valere per qualsiasi bene “durevole”.
Bisognerà inizialmente chiedersi se la scelta dovrà basarsi esclusivamente sul prezzo (per ragioni diverse quali minime esigenze o utilizzo estremamente limitato del bene da acquistare, ad esempio) oppure sarà, invece, opportuno analizzarne gli aspetti qualitativi (materiali impiegati e caratteristiche costruttive) i quali, nel tempo, ci consentiranno di ammortizzare una spesa magari inizialmente superiore che, se ben ponderata, si tradurrà alla lunga non solo in un risparmio ma, fin da subito, anche in una maggiore godibilità del bene stesso.
Iniziamo proprio da alcuni esempi di aspetti costruttivi da prendere in considerazione quando si parla di una cucina monoblocco ad armadio, il primo dei quali è legato alla tipologia di chiusura, ovvero il particolare più “caratterizzante”. Nelle cucine salvaspazio a scomparsa, la chiusura può essere generalmente di due tipi: a serranda (o serrandina) oppure ad ante, siano a libro o a battente.
La chiusura a serrandina, in voga qualche anno fa, è stata gradualmente abbandonata dalla maggior parte dei produttori di mobili non solo per la sempre decrescente richiesta da parte dei consumatori ma soprattutto per gli alti costi di manutenzione. Se infatti a volte questa soluzione consente di risparmiare qualcosa nel prezzo di acquisto iniziale, il suo continuo utilizzo può dare alla lunga dei problemi, ad esempio nelle guide o in quei particolari in plastica che necessitano di una sostituzione magari dopo la fine della garanzia. Inoltre non è particolarmente adatta in ambienti il cui utilizzatore finale non sia il diretto proprietario e quindi ci sia il rischio di un utilizzo senza particolare cura (case studenti, bed and breakfast, alberghi ecc.). Ma laddove si voglia insistere per adottare una soluzione di questo tipo, è necessario accertarsi della qualità dei materiali con cui è stata realizzata la serrandina stessa e ottenere precise garanzie sulla sua eventuale sostituibilità direttamente dal produttore.
Tutte queste problematiche non riguardano la soluzione ottimale ovvero una cucina compatta con chiusura ad ante a libro: qui è bene accertarsi della presenza di un binario che garantisca il perfetto allineamento e scorrimento delle ante stesse: un piccolo accorgimento utile non solamente per facilitarne la chiusura dopo l’utilizzo ma anche per garantirne il buon funzionamento (minori sollecitazioni alle cerniere, ad esempio). Non sono consigliabili quelle soluzioni con le ante fissate al mobile con le sole cerniere laterali e, come fermo di chiusura, dei magneti posizionati sul piano strutturale superiore, in quanto, nel tempo, il peso delle ante e l’assestamento del mobile stesso potrà vedere il verificarsi di un disallineamento delle ante e dei magneti impedendo la chiusura delle ante.
L’utilizzo di un monoblocco cucina con ante a libro invece che a battente è poi sicuramente da preferirsi in presenza di spazi particolarmente ristretti. Infatti l’adozione delle ante a battente è una soluzione che, rispetto alle altre due alternative, se da un lato può rivelarsi leggermente più economica (minor numero di ante e cerniere) dall’altro è quella, però, indubbiamente meno pratica. Utilizzando la cucina, infatti, le grandi ante aperte verso il centro della stanza, oltre a rubare spazio vitale, intralceranno eventuali movimenti laterali con il rischio di eccessive sollecitazioni alle cerniere e rotture.
Altri Particolari – Una caratteristica invece assai rilevante e da prendere in seria considerazione quando si prevede l’acquisto di una cucina monoblocco per piccoli spazi è la sua solidità. In questo caso i particolari da analizzare sono, oltre al cappello di copertura superiore a cui facevamo cenno prima, sicuramente lo spessore dei fianchi strutturali e lo schienale: in quest’ultimo caso è sicuramente meglio prevedere uno spessore equivalente a quello della struttura invece della semplice “foderina” da 10 millimetri utilizzata normalmente nei mobili più “spartani”. Importante è anche la presenza di una intercapedine posteriore di aerazione che garantisca al frigorifero, piano cottura e forno di essere correttamente aerati. A cucina in funzione, questo accorgimento contribuirà ad evitare il fenomeno della condensa sulla parete posteriore del mobile, con la relativa fioritura di muffe anche se, indubbiamente in questo caso, sarà sulla cappa di aerazione e le prese d’aria dove si dovrà concentrare maggiormente la nostra attenzione. Quando si tratta di pensare ad una cucina destinata ad un ambiente di dimensioni ridotte serve, infatti, un “ricircolo” dell’aria che sia il più veloce possibile per evitare che l’ambiente si saturi quasi istantaneamente. Il frontale della cappa, infine, dovrà essere costituito da materiale lavabile e non poroso (vetro, laminato o acciaio), per facilitarne la pulizia.